Poteri e controlli nell'Italia che cambia: cittadini, associazioni, movimenti per nuove forme di rappresentanza e democrazia
In: Collana Arci/metropolidea 2
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La Casa di Eva, associazione costituita a Roma nel 1999 per iniziativa di un gruppo di architette e studiose, progettiste, storiche dell'architettura, docenti, fotografe, vuole rendere esplicito che sia l'indagine storica sia l'interesse nella progettazione di case, servizi, spazi pubblici e città dovrebbero essere una preoccupazione di tutte. Le sue ricerche sono pubblicate sulla rivista «Controspazio» diretta da Marcello Fabbri. Sul n. 2/1996 esce La casa di Eva in paradiso, la versione al femminile di un celebre titolo di Joseph Rykwert La casa di Adamo in Paradiso (1972), uno sguardo approfondito sull'architettura vista attraverso l'ottica dell'universo femminile, ricercando il legame tra donna e architettura, nella teoria, nella storia e nel progetto. Le ricerche spaziano dalla storia della casa ai progetti delle giovani architette europee, dalla casa e l'abitare nel mondo greco antico, alle politiche abitative in Italia dal dopoguerra ad oggi. Sul n. 2/2001 esce Lo scarto, una chiave di lettura delle differenze inteso nella molteplicità dei suoi significati. I saggi riguardano la scoperta delle donne architette scartate dalla storia, degli spazi, dei vuoti contrapposti al costruito, scartati nell'architettura e nell'urbanistica, e le proposte dell'Universal Design per non scartare i bisogni di ognuno verso la casa nella città contemporanea. Percorre tutta la ricerca l'attenzione al lavoro di cura, come mondo di competenza e di saperi ereditati dalle donne, strumenti rivoluzionari per incidere sul governo e sul progetto del territorio urbano. Molti gruppi diffusi in tutta Italia si stanno muovendo in questa direzione. La Casa di Eva è abitata da Tamara Alderighi, Maristella Casciato, Luisa Castelli, Assunta D'Innocenzo, Laura Gallucci, Annalisa Marinelli, Silvia Massotti, Claudia Mattogno, e tante altre collaboratrici. ; Eve's House is the denomination of an association born in Rome in 1999. Founded by a group of women, architects, planners and historians, teachers and photographers, the association aimed to foster the relevance of women's concern for historical investigation as well as in planning the city, the dwelling, the public spaces, and the environment as a whole. Early inquiries in the field were published in the magazine «Controspazio», under the directorship of Marcello Fabbri. The issue no. 2, 1996 of the magazine, entitled Eve's House in Paradise (echoing Joseph Rykwert On Adam's House in Paradise, 1972), offered a closer look at the architecture seen through the lens of the female approach, searching for the link between women and architecture, in theory, in history and in design. The research includes a historical reflection on the domestic space; an essay on dwelling in ancient Greece; a series of articles on the work of young European women planners and designers, and on the housing policy in Italy after WWII. Controspazio issue no. 2, 2001 was dedicated to The gap: a key to understanding gender differences and to its multifarious meanings. The essays introduced the work of women architects whose contribution has been ignored in canonical architectural histories; they also analysed the spaces and voids that urban designers left unplanned as residual and left over, and the Universal Design not to exclude everybody' s need for housing in contemporary city. Eve's House is interested in practising the "care", an attitude, an expertise, a knowledge, a revolutionary tools that belonged to women's histories and that influenced the government and the project of the human habitat. Many women's groups, active in Italy, are currently experienced this practice of female involvement. Eve's House is the house of Tamara Alderighi, Maristella Casciato, Luisa Castelli, Assunta D'Innocenzo, Laura Gallucci, Annalisa Marinelli, Silvia Massotti, Claudia Mattogno and many other women.
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